Barcolana 2010

Barcolana 2010
partenza!

mercoledì 18 settembre 2013

Trofeo Insiel è stato uno spettacolo

Lucia 

Ennesimo sucesso di consensi per il Trofeo Insiel, quest'anno nuovo record d’iscritti, batte tutte le precedenti edizioni e assicura un Golfo dipinto di vele. Vince Sayonara la prima “grande regata settembrina”, organizzata dal dall'Insiel con il supporto a mare della Società triestina della Vela. Vento debole sabato, l'evento, che ha visto al via 233 barche (nuovo record, contro i 214 del 2012), tra i quali un buona metà partecipanti solo a vele bianche. Sayonara, del muggesano Roberto Bertocchi, ha sconfitto il meteo e vinto tra i “senza limiti”, ovvero le barche che hanno regatato in assetto normale, precedendo il Fanatic di Pierluigi Peresson e il piccolo Cativa Exit Models di Danny Tical, terzo davanti all'Ufo Alien Hotel Victoria. La regata a “vele bianche” ha visto invece vincitore il delta 84 Vipera che, con Sayonara, si aggiudica il “Trofeo Insiel”.
Numerosi i non arrivati e gli squalificati (quasi 20) ma uno splendido colpo d'occhio in Golfo per il primo degli eventi ad alta partecipazione della stagione autunnale. Erano 159 iscritti e 96 arrivati nella sola classe vele bianche dove vince - come detto - Vipera di Michele Spangaro, seguito da Speedy X di Giancarlo Pelosi; sul podio anche Haliaetum, di Gianni Sinico, mentre la quarta piazza va a Bonita di Spangaro, con alle spalle Lola di Michelazzi. Viste le condizioni meteo, quasi una cinquantina di barche non ha portato a compimento il percorso, e più di una decina è stata squalificata. La sezione “senza spinnaker e gennaker” ha visto ulteriori premi, pensati con l'obiettivo di coinvolgere anche le barche più storiche del Golfo, facendole partecipare alla categoria Vele bianche d'epoca in legno e quello per le vele bianche d'epoca in vetroresina. Sul fronte delle barche d'epoca in regata a vele bianche, il primo posto è andato al Pioniere di Marco Penso, seguito da Lucia vincitrice morale di Leone Sirio bellissima passera del 60, di poco più di 8 metri, appena meticolosamente restaurata, e, al terzo posto, dal mitico Nibbio affidato a Piero Barcia, in acqua dopo il restauro a seguito del disalberamento, lo scorso anno, alla Barcolana Classic. Tra le barche d'epoca in vetroresina a vele bianche, invece, la prima piazza è tutta per la bellissima e storica Lola di Michelazzi – dominatrice in Golfo un po' di stagioni fa, anche quinta assoluta tra tutte le vele bianche – seguita da Polvere di stelle di Giorgio Velasco, terzo Vega di Alessandro Del Piero. Tra i monotipi, solita battaglia tra gli Ufo con protagonisti otto scafi: la vittoria va ad Alien Hotel Victoria, di Massimo Jenko, seguito dal Poison con Francesca Settimo e dal Don Chisciotte di Francesco Pegan. Tra i Meteor (15 in acqua) vince Stefano Nursi con Utopia, il secondo posto va a Teide di Paolo Zanon, mentre Diego Paoletti su Premuda è terzo. Ancora gli Zero: sui 9 iscritti è primo Fabio Rochelli con 321 Zero, seguito da El Diablo di Campanacci, e Zero Assoluto di Genzo.

lunedì 9 settembre 2013

La Coppa America foiling


La Auld Mug  ha scritto la sua lunga storia con la grammatica dell’innovazione e con quella affascina da più di un secolo e mezzo. Una volta per scrivere le leggende del mare si correva tra le onde, adesso letteralmente si vola sull’acqua con il “foiling”,  i catamarani AC 72 si sollevano sulle derive come aliscafi, sfruttando tutta la potenza di una vela rigida alta 40 metri, una potenza che qualcuno fa somigliare, per analogia, a quella di un motore da 700 cavalli. La loro cifra estetica è la velocità, quando passano lasciano solo un sibilo. Tanta velocità come piacerebbe a Marinetti, finora raggiunta sull’acqua solo con oggetti naviganti costruiti per i record in linea retta come Hydroptere o Vestas Sailrocket2. Cinquanta nodi a vela, quasi cento all’ora di Gianni Morandi, sono una velocità mostruosa. Per disegnare questi cat i progettisti hanno esplorato nuovi panorami del confine aria acqua, ma è un mondo nuovo destinato a durare, forse, la vita di una farfalla: una sola edizione. Ai velisti piace volare, chi vincerà la Coppa prima di cambiare e tornare ai monoscafi ci penserà a lungo, perchè sono costati ricerche che adesso sono un vantaggio sulla concorrenza. Gli Ac 72 sono veloci e difficili da portare, non si sono dimostrati molto adatti al match race, il duello all’arma bianca che invece era diventato una danza con incroci calibrati al millimetro con i vecchi monoscafi, che però non passavano i 14 nodi in condizioni normali. Però i catamarani AC 72 sono i primi attrezzi foiling a disputare vere regate a quelle velocità, tra un paio di generazioni le prestazioni saranno molto più vicine. Sono una conquista tecnologica ancora acerba che non è piaciuta ai sacerdoti della tradizione. Forse il salto in avanti con il foiling è stato eccessivo, visionario: ma è un salto in avanti. Nella vela il progresso è molto lento, i marinai hanno paura di cambiare quello su cui si sentono sicuri: le caravelle che hanno scoperto l’America, velocità media circa 8 nodi, non sono tanto diverse dalle navi tonde che i romani affidavano a comandanti fenici per portare il grano (e gli obelischi) dall’Egitto a Roma. Erano più veloci i vichinghi di Erik il Rosso, arrivato a Vinland – Terranova verso l’anno mille con i leggeri drakkar , capaci di lanciarsi a 14 nodi con il vento in poppa. I vascelli, fatti per resistere alle cannonate e restituirle, di Horatio Nelson signore di Bronte nella battaglia di Trafalgar all’inizio dell’800 erano una evoluzione senza rivoluzione dei galeoni di Sir Francis Drake, il corsaro della regina, che nel 600 era arrivato guarda caso a San Francisco. Ma la storia della navigazione non è scritta solo dai monoscafi: le barche che i polinesiani hanno usato per arrivare in nuova Zelanda erano quasi esili poliscafi. C’è un legame storico tra San Francisco e la velocità: i cercatori d’oro entravano nella baia dopo navigazioni massacranti a bordo dei clipper bastonati dalle tempeste di Capo Horn. Anche quelle meravigliose navi a vela vivevano con il mito della velocità (fino a 18 nodi) e spesso, come gli AC 72, erano costruiti per il solo viaggio di andata: nessuno aveva merci o persone da riportare indietro dalla California a New York, erano le speranze di trovare pepite sulle rive di Silverado a pagare il biglietto. L’inizio della corsa all’oro in California è del 1848, anno in cui è stata forgiata la Coppa poi messa in palio nel 1851, tutto torna… Patrizio Bertelli le racconta così: “queste barche sono animalesche, viaggiano tra aria a acqua con dinamiche nuove, sono oggetti che il pubblico non riesce a riconoscere. Io all’inizio ero molto scettico, preferivo il monoscafo. Adesso credo che ci siano delle cose buone e che restando nell’ambito delle barche foiling, certamente più piccole e meno costose, potremmo anche mettere a frutto le esperienze che abbiamo fatto adesso”. La velocità è scritta sulla faccia di Grant Dalton, il comandante over fifty che guida New Zealand, vincitore anche del giro del mondo in catamarano e senza scalo, con Club Med. Quando New Zealand ha perso due uomini in mare in una ingavonata con rischio vita ha detto con un ghigno “io non casco in mare”. A Matteo De Nora sta a cuore il futuro della Coppa: “Intanto bisogna riportarla in Nuova Zelanda. Alla gente piace il monoscafo, si riconosce nella storia della navigazione. Ma dalla velocità non si torna indietro. Forse la soluzione è un monoscafo planante che arriva a 35 nodi ma che consente tutte le manovre di pre partenza che piacciono al pubblico”. De Nora centra il punto: lo sport anche quando coinvolge la tecnologia non può rinunciare al confronto tra gli uomini che lo praticano. La poetica di Team New Zealand è da sempre questa: un grande equipaggio che fa “cantare” una grande barca. Alla vigilia delle regate ancora non esiste un favorito. Oracle appare veloce anche senza regolatore della wing Dirk De Ridder, New Zealand, a sentire i ragazzi di Luna Rossa che l’ha incontrata in allenamento in questi giorni è cresciuta ancora. Se prima era imprendibile oggi non c’è un aggettivo per descriverla.

A.Vettese

giovedì 5 settembre 2013

15 MIGLIA IN SOLITARIO di R.Scoppa

15 miglia in Solitario, lo Start!
Sabato 31 Agosto 2013 - La  21° Edizione della 15 miglia in Solitario sarà ricordata come una delle più belle manifestazioni veliche dell’anno e tra le più belle di sempre nella XIII ° Zona F.I.V.  I numeri parlano in maniera inequivocabile:  sono stati infatti ben 97 gli Armatori che prima hanno messo la firma e poi la prua delle proprie barche sulla linea di partenza di questa classicissima della Società Nautica Grignano.  La S.N.G  ha saputo organizzare e coordinare, sotto l’ impeccabile direzione del  C.d.R ,  una regata che ha soddisfatto tutti i partecipanti che si sono cimentati su un percorso a bastone con stacchetto sulla prima boa , da ripetere due volte. Eolo ci ha messo la ciliegina sulla torta regalandoci un maestrale sugli 8 / 10 nodi che ha fatto filare tutte le barche sia le più performanti,  ovviamente, ma anche gli scafi più datati ed a vocazione crocieristica.
I regatanti del Golfo anche i meno smaliziati dimostrano  un gradimento crescente verso questa regata alla quale partecipano  in tutte le edizioni per mettere alla prova la propria esperienza che  di anno in anno si  affina con il  binomio armatore/skipper e la propria barca; la compagna di sempre quella che non ti frega mai e che ti regala le più belle soddisfazioni  con le vele a segno, sulla giusta rotta. La “solitario”  è questa! ed il risultato ottenuto è solo da ricercare nella capacità di gestire al meglio la barca; i meriti sono solo tuoi così come gli errori che inevitabilmente si commettono.
Veniamo un po’ alla cronaca di questa regata; la partenza è fissata per le 11,00 ma giustamente il C.d.R ha atteso che il vento avesse una direzione stabile per cui l’ammainata è stata data con una ventina di minuti di ritardo; tutti con mure a dritta si sono proiettati verso la linea di partenza passandola già in buona velocità. Prendono la testa due UFO ed un DELTA 84 che si daranno battaglia sia sulle boe che all’arrivo con una serie di virate, strambate, ecc. per piazzare la prua più avanti dell’avversario; alla fine sarà “ALLIEN”  di Massimo Jenko ad avere la meglio su “BANDITO “ di Franco Deganutti, entrambi UFO, e su “ESCOMATTO” di Christian Babich. Ma la regata è stata avvincente anche nelle categorie inferiori e tra gli scafi da crociera, sempre molto combattuta nelle classi DELTA ed ECHO, in assoluto le più affollate, dove rispettivamente i DELTA 100 di Anselmi e di Sinico hanno avuto filo da torcere con l’ELAN 340 “ASTEROPE II”  cosi come in classe ECHO, ancora una volta, l’ELAN 310 di Spina ha messo in riga i MUJA di Cernaz e di Fischer, ma nulla ha potuto contro “SELVE” progetto Starkel, sempre attuale, timonata  magistralmente da Paolo Tomsic. In Classe FOXTROT  “ZOGATOLO” di Marsi,  un bel DELTA 87, fa valere sia la sua età che il bel disegno delle linee d’acqua che ne fanno una barca velocissima capace di mettere in fila scafi di dimensioni e velature maggiori. Il quinto posto in classifica generale e primo assoluto tra i “crociera” ne sono la dimostrazione. Ancora due parole sulle barche di legno che a dispetto degli anni si dimostrano sempre a segno e tutt’ora competitive, così oltre ad ammirare bellissimi scafi come “NIRVANA“, “SIRAH”, “KOALA” e “SHARAZAD” ne apprezziamo anche le indubbie  doti marine che le rendono eleganti e veloci al tempo stesso. Tra i “ METEOR” è ancora una volta è Paoletti che con la sua “PREMUDA” ha la meglio su “ IAJA”, ma non è stata una passeggiata e se la sono giocata fino alla fine ( 46 esimo e 47 esimo ) in classifica generale.
Nella categoria “Charlie” un plauso al veterano Enrico Ferluga con la sua “La Isla”.
Un bravo Giuseppe Muscolo con “Nike” appena rientrato da una lunga crociera,  ha voluto subito cimentarsi con avversari ben agguerriti.
Un altro plauso ad Erik Cernigoi alla sua prima esperienza in questa regata.
E’ ora di rimettere le vele nei sacchi, di riordinare le scotte e le drizze per poi affrontare le inevitabili quattro chiacchiere di banchina e da qualche sfottò : “ ….. io ho fatto …… io ho detto ….. , ma tu dov’ eri ? non ti ho visto …. “ ecc. ecc.
 E’ bello anche solo partecipare, forse non tutti lo comprendono, a queste che sono delle vere ineguagliabili feste del mare.
Si ringrazia tutti i partecipanti, giudici e collaboratori per l' ottima riuscita della manifestazioine.
Buon vento
Raffaele Scoppa

lunedì 2 settembre 2013

100 iscritti alla 15 miglia in solitario della Nautica Grignano

Alien Hotel Victoria
Trieste, 31 agosto 2013 - Bellissima giornata di vela, sole ed un maestrale ben steso su tutto il campo di regata, di intensità attorno agli 8 nodi, sabato davanti a Miramare. La XV miglia in solitario verrà ricordata come una delle più belle regate di sempre. Bravi gli organizzatori, il CdR, e tutti i velisti partecipanti (tantissimi un centinaio), hanno completato il percorso ben 80 solitari che è il record assoluto di partecipazione. La vittoria è andata all'irriducibile e bravissimo Massimo Jenko che con il suo Alien Hotel Victoria ha sbaragliato la concorrenza. Brillante prestazione di Fulvio Marsi che con uno scafo da crociera di poco più di otto metri e mezzo oltre a vincere nella categoria "Foxtrot" ha ottenuto un quinto posto assoluto (primo tra i crociera) da incorniciare, tenuto dietro solo dai primi quattro tutti della categoria regata. Ottimo anche il primo posto in classe Delta di Asterope di Nelgia Gino e Cibibin Massimo. Complimenti anche all'ultimo concorrente arrivato, Federicando di Nereo Coslovich, che ha sigillato il record di 80 scafi arrivati. Di seguito trovate i link alle classifiche sia della regata che del circuito X2 e in solitario.
Asterope II