Barcolana 2010

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partenza!

martedì 31 gennaio 2012

Freddo siberiano in arrivo


Ancora bora gelida ed un abbassamento sensibile delle temperature, con punte fino a dieci gradi sotto lo zero, previste per questo fine settimana. Anche se non accompagnate da precipitazioni, queste le condizioni che investiranno la zona di Trieste e tutto il nordest.

lunedì 30 gennaio 2012

Rotta verso il mare aperto



Singapore - 30 gennaio 2012 - Team Telefónica è sempre in testa, quando la flotta all'ottavo giorno di regata si appresta ad uscire dallo stretto facendo rotta verso il mare aperto e nuove insidie, questa volta causate da una meteo che si prospetta poco favorevole. Gli spagnoli continuano l'intenso duello con Groupama 4, che dura ormai da più di due giorni, mentre si rifanno sotto gli americani di PUMA, rallentati da una rete da pesca impigliatasi nello scafo. Anche Abu Dhabi e CAMPER hanno riguadagnato terreno e sperano di poter recuperare ulteriormente nelle ultime mille miglia, mentre Team Sanya è ormai distaccato. Stasera l'ingresso nel mar cinese meridionale, per la lunga bolina verso la Cina.


Dopo una notte e una mattinata di lotta testa a testa, di bolina e con vento piuttosto leggero il leader Team Telefónica guidato da Iker Martínez e i francesi di Groupama 4 con lo skipper Franck Cammas, si apprestano ad uscire dallo stretto di Malacca, ora ormai più propriamente lo stretto di Singapore doppiando il faro Horsburgh e iniziando il tratto finale della terza tappa della Volvo Ocean Race verso Sanya. Ancora più di mille miglia che si preannunciano tutt'altro che semplici.


E, tuttavia, prima di liberarsi definitivamente dalle trappole e dalle insidie che tanta insonnia e tanti mal di testa hanno provocato ai navigatori, i due battistrada devono ancora percorrere lo stretto corridoio, largo appena due miglia e mezzo, creato per sfuggire all'intenso traffico mercantile all'ingresso del porto di Singapore, uno dei più congestionati al mondo. All'ottavo giorno di navigazione dalla partenza di Malè, le prime cinque barche sono distanziate di poco più di 20 miglia, mentre i cinesi di Team Sanya sono a oltre 152 miglia.


A bordo dei due Volvo Open 70 alla testa, l'atmosfera è tesa, visto che le due barche hanno navigato in contatto continuo, in un'occasione distanti solo una ventina di metri, in una sorta di continuo match race. Ad un certo momento si è persino assistito a uno scontro ravvicinato quando Groupama ha cercato di passare sopravento gli spagnoli, in una situazione di bonaccia quasi totale. Una piccola raffica di vento, ha negato ai transalpini di vincere la sfida, e Telefonica è rimasto alla guida del duo.


Il capoguardia di Team Telefónica Neal McDonald ha confermato che la fatica si fa sentire, visto che a bordo l'equipaggio è stato sveglio per 20 ore, nelle ultime 24, e ha strambato non meno di dodici volte per difendersi dagli attacchi degli inseguitori. Ma la prospettiva di tornare presto in mare aperto, si sta dimostrando molto motivante. "È una situazione molto intensa, si possono fare facilmente degli errori che costano miglia. C'è molta pressione per continuare a spingere la barca al massimo e per essere certi di prendere le decisioni giuste, continuamente. Siamo felici di uscire da questo posto e ritornare a navigare più diritti... Sembra che la bolina per noi vada bene, e speriamo dia vere buone condizioni, la barca è ben regolata, l'equipaggio è buono, le vele ottime e ci sentiamo a nostro agio in quelle andature."


Ma Franck Cammas e i suoi sono pronti ad attaccare. I francesi sono migliorati molto di bolina e lo skipper ha detto che spera di poter andare in testa e affrontare tutte le sfide che si presenteranno nelle 1.000 e più miglia verso Sanya. "È la parte in cui dovremo cercare di passare i leder, la bolina non è la nostra andatura migliore, ma siamo migliorati. È buono cominciare questo tratto con un po' di margine, in particolare su CAMPER, che è un'ottima barca da bolina."


Un poco più staccati, ma pur sempre vicini e terzi, gli americani di PUMA Mar Mostro hanno dovuto invece far fronte ad una sfida di diversa natura, visto che lo scafo nero è rimasto impigliato in una rete, è stato fermato per quasi un'ora nel tentativo di liberarsi e ha perso parecchia strada nell'incidente. Fortunatamente, gli statunitensi si sono ripresi in fretta e nelle ultime ore si sono rifatti sotto al duo di testa, ora distante poco più di sei miglia.


Alle spalle dei primi tre, l'opzione sottocosta di CAMPER non ha dato i frutti sperati, tanto che gli ispano/neozelandesi sono stati superati nella notte da Abu Dhabi Ocean Racing nel corso di un'altra intensa battaglia tattica bordo su bordo. CAMPER ha anche segnalato di aver dovuto alterare la proprio rotta diverse volte, per evitare i mercantili e in un caso scoprendo addirittura che la nave si era avvicinata per vedere meglio una barca tanto singolare, illuminandola a giorno con i fari di bordo. Declinata l'offerta di una birra fresca, i velisti hanno potuto continuare la loro navigazione.


Lo skipper di Abu Dhabi, Ian Walker si è detto divertito dal gioco tattico con CAMPER: "Siamo più vicini ai leader di quanto non lo siamo stati dal quarto giorno, e ci siamo divertiti a scambiarci di posizione con CAMPER nelle ultime 24 ore. Ieri sera finalmente siamo riusciti a passarli dopo una giornata intera all'inseguimento." Walker si è detto desideroso di affrontare la parte conclusiva del percorso verso la Cina, con l'impegnativa bolina al largo delle coste vietnamite. "Ora bisogna controllare bene tutta l'attrezzatura, fare un po' di manutenzione e altri lavoretti prima che le condizioni peggiorino." Tuttavia, sia lo scafo nero che quello rosso e bianco, nelle ultime 14 ore hanno rimontato parecchio, circa 30 miglia, sul gruppetto di testa e potrebbero rientrare in gioco nel tratto finale della tappa.


L'equipaggio di Team Sanya, intanto, sta vivendo un momento difficile, in ultima posizione e ormai staccato di oltre 150 miglia, avanza a soli 3 nodi di vento in un'aria debolissima. "Non riesco a descrivere cosa si prova a bordo adesso, la parola frustrazione non è sufficiente" ha scritto il Media Crew Member Andrès Soriano nel suo blog quotidiano. "Penso di poter dire che non c'è nessuno a bordo adesso che non preferirebbe essere di bolina con trenta nodi e più."


Secondo le previsioni del metereologo della Volvo Ocean Race Gonzalo Infante, una volta usciti dallo stretto, ossia una volta doppiato il faro Horsburgh Lighthouse, lasciandolo a sinistra, gli equipaggi si troveranno ad affrontare condizioni in evoluzione negativa, nel mar cinese meridionale. Si prevede, infatti, che dopo una navigazione con vento intorno ai 10/15 nodi fino all'arcipelago che comprende le isole di Ritan, Nunsa e Selia che le barche dovranno lasciare a destra, le arie di monsone presenti in zona aumenteranno fino a burrasca, con onde alte fino a quattro/cinque metri e frequenti temporali e colpi di vento. Sempre secondo Infante, l'unica opzione aperta per i team sarà quella di dirigersi verso la costa del Vietnam, che dista circa 450 miglia dall'arcipelago, per cercare di approfittare delle variazioni sottocosta. "Sarà una navigazione molto dura, con i venti di burrasca previsti e uno stato del mare in peggioramento. Gli equipaggi dovranno cercare di rallentare, per quanto possibile, le barche in modo da non incappare in rotture. Potrà succedere di tutto in quella zona." Ha detto il metereologo.


Essendo transitati più velocemente del previsto nello stretto, i primi team potrebbero giungere a Sanya un poco prima di quanto inizialmente predetto dai modelli di navigazione, cioè intorno a sabato 4 febbraio.


La classifica provvisoria odierna, al rilevamento delle ore 13 GMT vede sempre Team Telefónica in prima posizione, in seconda i francesi di Groupama 4 a 3,2 miglia e in terza gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG, che hanno recuperato nelle ultime ore fino a portarsi a 6,5 miglia dai leader e fanno anche registrare la velocità migliore con 11 nodi. Abu Dhabi Ocean Racing naviga in quarta posizione a 20 miglia e a contatto con CAMPER with Emirates Team New Zealand che si trova a poco più di mezzo miglio di distanza, mentre in sesta posizione resta Team Sanya il cui distacco è di 152,2 miglia.

domenica 29 gennaio 2012

Telefonica allunga al comando



Stretto di Malacca - 28 gennaio 2012 - Gli spagnoli di Team Telefónica aumentano il vantaggio mentre la flotta entra nella parte più difficile dello stretto di Malacca dove la fanno da padrone salti di vento, reti da pesca e altri ostacoli e forti correnti che rendono la navigazione un gioco d'azzardo. Al secondo posto, gli americani di PUMA che restano in contatto, mentre più staccati sono CAMPER e Groupama. Aumenta il distacco per Abu Dhabi e Team Sanya, ma le condizioni imprevedibili del canale potrebbero cambiare di nuovo le carte in tavola.


A circa metà delle 3.051 miglia del percorso verso la Cina, la flotta è ormai separata dal leader al fanalino di coda, di oltre 100 miglia e procede a velocità piuttosto basse, intorno ai 10 nodi, con un vento leggero e ballerino che richiede molto lavoro, cambi di vele e virate improvvise. Alle spalle dei battistrada spagnoli, sono gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG a rimanere in scia, mentre la coppia composta da CAMPER with Emirates Team New Zealand e Groupama, rispettivamente terzi e quarti, è protagonista di una bella battaglia ravvicinata dato che ci sono meno di due miglia fra lo scafo bianco e rosso di Chris Nicholson e quello verde e arancio di Franck Cammas.


Più distanziati Abu Dhabi e Team Sanya, quinti e sesti che hanno visto aumentare il loro divario dai leader fino a oltre 52 e 105 miglia, ma che nondimeno aspettano una buona occasione nelle imprevedibili condizioni di Malacca per poter rientrare.
Come confermato dallo skipper di Telefónica Iker Martínez, una situazione in cui la strategia potrebbe fare coppia con qualche colpo di fortuna. "È una zona difficile e fare delle buone scelte è altrettanto difficile. Si deve usare un processo decisionale diverso e molto dipende dalla fortuna. Cerchiamo di ottenere delle informazioni che ci aiutino a decidere, ma è un po' una lotteria. Per il momento cerchiamo di camminare il più velocemente possibile."


Lo skipper americano Ken Read ha confermato che l'obiettivo del suo team è continuare a inseguire da vicino gli spagnoli, cercando di evitare al contempo la collisione con decine di grandi navi e la massa di oggetti galleggianti. Venerdì a bordo di PUMA, infatti, si è udito un forte colpo e i velisti si sono resi conti di aver urtato un grande albero alla deriva. "L'abbiamo preso con una deriva, cosa che probabilmente ha salvato il timone che sarebbe letteralmente saltato via. L'urto ha tagliato via un bel pezzo della deriva." Read, che è alla sua terza partecipazione alla Volvo Ocean Race, ha detto che le condizioni meteo sono abbastanza dure, ma che si aspetta che possano ulteriormente peggiorare nel tratto centrale dello stretto dove esiste una strozzatura ancora maggiore e il canale è ampio solo 20 miglia. Tuttavia, secondo lo skipper statunitense, il fattore positivo dello stretto è proprio dato dalla sua natura instabile, che potrebbe offrire agli inseguitori qualche chance di riscossa. "Ogni minuto è come un nuovo lancio dei dadi sul tavolo, dipende dal vento che hai. Si può guadagnare un po' ed esserne felici, ma si deve sempre tenere conto che nulla è scontato."


Il capitano di CAMPER, il neozelandese Stu Bannatyne ha invece detto che a bordo della barca bianca e rossa si stanno cercando di capitalizzare le buone performance con vento leggero e mare piatto per poter ricongiungersi al duo di testa e riguadagnare un po' del terreno perso all'ingresso dello stretto. "La chiave è non prendere decisioni radicali, ma portare la barca al meglio delle nostre possibilità, come sappiamo fare. Sappiamo che è veloce nella bonaccia senza onda, che sarà quello che avremo. È importante non cadere nel panico, non fare nulla di sciocco per rimanere vicini, ma piuttosto riprendere poco a poco." Bannatyne, che era a bordo di Ericsson 4 nell'edizione 2008-09 della regata quando il team passò dalla prima alla quarta posizione proprio nello stretto, è convinto che ci siano tutte le chance perché CAMPER possa riprendere PUMA e Telefónica. "Mi ricordo perfettamente che in questo stesso tratto di mare, nella scorsa regata, avevamo un bel vantaggio e a causa di un solo errore siamo stati passati da tre avversari, all'ingresso di Malacca. Se fai degli errori, puoi guadagnare o perdere moltissimo."


Secondo le ultime previsioni, la flotta potrebbe attraversare lo stretto in tre giorni, prima della stretta curva a destra che la porterà nel mar cinese meridionale, e l'arrivo a Sanya potrebbe avvenire il 5 o il 6 febbraio.


La classifica provvisoria odierna, al rilevamento delle ore 13 GMT vede sempre Team Telefónica in testa con un vantaggio su PUMA Ocean Racing powered by BERG che è aumentato nelle scorse ore fino a 11,4 miglia. CAMPER with Emirates Team New Zealand è terzo a 27,20 e i francesi di Groupama 4 restano in quarta posizione a 29. Abu Dhabi Ocean Racing è quinto a 52,1, mentre in sesta posizione resta Team Sanya il cui distacco è di 105,7 miglia e che purtroppo fa registrare anche la velocità inferiore, con 7 nodi, contro i 10,8 di Groupama, il più veloce.


Notizie, immagini e la cartografia, che da oggi e per tutto il passaggio dello stretto di Malacca è aggiornata ogni minuto, al sito internet: www.volvooceanrace.com

Lancer Evo vince la Regata VTR Chiloe’ 2012 con Vasco Vascotto alla tattica



Puerto Montt - 29 gennaio 2012 - Il Brasiliano Soto 40 “Lancer Evo”, de Eduardo de Souza (Vasco Vascotto alla tattica) si aggiudica la regata Regata VTR Chiloé 2012, evento principe della stagione riunendo 61 imbarcazioni e oltre 500 velisti.


Nell’ultima giornata, la flotta dei Soto 40 ha disputato due bastoni nella baia di Puerto Montt. E’ subito una battaglia tra il Pisco Sour di Bernardo Matte (già armatore storico di Vasco) e Lancer Evo, condotto alla tattica dal talentuoso velista italiano. Il vantaggio del team brasiliano accumulato in questa settimana di regate è sufficientemente per controllare, ma non troppo, gli avversari. Pisco Sour vince la prima prova e si avvicina pericolosamente all’imbarcazione brasiliana. Il tempo di rimettere le idee in ordine e si va in scena per l’ultima prova, traffico in boa e partenza concitata, Vasco protesta per le manovre “dure” di alcune imbarcazioni ravvicinate. E’ un march race, il controllo dell’avversario prima di tutto, ed è così fino alla fine, nono e undicesimo (rispettivamente Pisco Sour e Lancer Evo) la dice tutta sulla tattica di regata.


Vittoria per Lancer Evo dunque, con un Vascotto raggiante a festeggiare con i ragazzi del team che in questa settimana hanno dato il massimo con continuità nelle acque insidiose di questo fazzoletto di terra dalla “Natura incredibile” e dalla tradizioni importanti per la pratica della vela.


“Sono molto felice, il risultato di oggi è il risultato di una settimana intera dove abbiamo navigato bene e con molta voglia di vincere – sono le parole di Vasco Vascotto, tattico di Lancer Evo – è una competizione molto dura, ci sono situazioni molto rare in navigazione con condizioni meteo difficili. Non avevo mai visto tante alghe come qui. Una regata che mi ha colpito, per il calore della gente, per la cultura marinara che qui si vive con molta passione.”

venerdì 27 gennaio 2012

Telefonica passa al comando



Pulau We stretto di Malacca - 27 gennaio 2012 - Quinto giorno di regata, poco dopo il mezzogiorno europeo lo scafo azzurro di Team Telefónica ha doppiato l'isola di Pulau We, segnando l'ingresso della flotta nel famigerato e trafficato stretto di Malacca. In una situazione da "regata sulle boe" con quattro team che si virano sulle vele, gli spagnoli hanno un vantaggio esiguo su CAMPER, circa cinque miglia su PUMA e Groupama 4, rispettivamente terzi e quarti. La navigazione fra mille insidie è appena cominciata.

Dopo oltre mille miglia di navigazione, sono state solo poche centinaia di metri a dividere le prime tre barche all'ingresso dello stretto di Malacca, poco dopo le 12 GMT di oggi. Dopo essere entrati in un fronte con aria più fresca, gli spagnoli di Team Telefónica guidati dall'olimpionico Iker Martínez hanno passato il waypoint di Statue Point dell'isola di Pulau We con un piccolo margine, facendo segnare l'ingresso della flotta in uno dei tratti di mare più trafficati e pericolosi del pianeta. A partire da oggi, i sei team dovranno schivare navi, barche da pesca e detriti, affrontare correnti forti e condizioni meteo instabili per circa 500 miglia prima di poter nuovamente "uscire" nel mar cinese meridionale.

Nel bordeggio di approccio all'isola, Telefónica ha dovuto difendersi dai numerosi attacchi del duo formato da CAMPER with Emirates Team New Zealand e PUMA Ocean Racing powered by BERG, Martinez e Nicholson, rispettivamente alla ruota di Telefónica e CAMPER si sono incrociati più volte sulle 25 miglia di bolina, sempre marcati stretti da PUMA poco più indietro.

In un continuo alternarsi di posizioni, PUMA passando molto sotto la costa dell'isola ha tolto il secondo posto a CAMPER che poi lo ha riguadagnato scegliendo un bordo più al largo. Il navigatore dello scafo americano ha detto che l'equipaggio è molto felice di essersi riportato a ridosso dei leader, dopo aver perso contatto ieri. "Siamo arrivati tutti insieme e abbiamo lottato bordo su bordo sotto l'isola. Abbiamo guadagnato bene sui due avversari. Siamo in gara ma c'è ancora moltissima strada da fare."

PUMA ha cominciato la sua rimonta quando i battistrada sono passati vicino alla punta nord di Sumatra, secondo Addis la barca statunitense era così vicina alla costa che ha dovuto lasciare il tavolo da carteggio per andare in coperta a controllare a occhio nudo. "Dalle carte sembrava proprio che fossimo atterrati sull'isola per un paio di minuti, quindi direi che sì, eravamo piuttosto vicini." La lotta per il secondo posto con CAMPER si è ridotta, secondo Addis, a poche centinaia di metri. "Hanno una barca che cammina bene di bolina. Abbiamo cercato di contrastarli ma ci hanno tenuto testa. Quando abbiamo virato di nuovo eravamo dietro solo di due lunghezze."

Il navigatore australiano ha anche avuto parole di encomio per la strategia degli spagnoli, che portandosi a nord hanno preso la testa del gruppo. "Hanno navigato bene, sono riusciti a portarsi a sinistra, sul lato buono. Noi non abbiamo approfittato di quella opportunità , ma siamo rientrati in gioco." Anche se molte incognite aspettano i team, inclusa la possibilità di dover dare ancora per evitare di essere spinti indietro dalle forti correnti dello stretto. "Ci sono così tanti fattori in gioco che non è facile dare delle priorità. Ci sono molti ostacoli, bassi fondali e relitti, il vento è instabile e poi si deve anche riposare per rimanere mentalmente freschi e prendere delle buone decisioni. Servizio completo! Nella parte centrale le correnti sono meno forti ma c'è la possibilità di dover ancorare, abbiamo preparato un piano per dare ancora velocemente..."

Team Telefónica si è portata in prima posizione durante la scorsa notte, sfruttando una maggiore pressione e quindi una migliore velocità e sopravanzando CAMPER di due miglia, il quale tuttavia ha risposto colpo su colpo, riducendo progressivamente il gap a meno di un miglio. Hamish Hooper, il Media Crew Member di CAMPER nel suo blog ha testimoniato il cambio di passo e di ritmo preso oggi dalla regata. "Improvvisamente dopo cinque giorni di navigazione monotona su un solo bordo, la tappa è rinata. In un attimo ci siamo ritrovati a poche centinaia di metri da Pulau We in un tacking duel con Telefonica poco avanti e Puma poco dietro. È incredibile, dopo 1.380 miglia dalle Maldive tutti e tre eravamo nello stesso fazzoletto di mare allo stesso momento. È una sensazione strana, dopo aver visto solo mare, cielo e orizzonte poter vedere le montagne piene di vegetazione e le bellissime spiagge tropicali. Sfortunatamente non siamo in gita turistica, anzi l'azione in coperta è molto simile a quella di una regata costiera."

Una situazione che probabilmente non cambierà di molto nelle prossime 48 ore, in cui gli equipaggi e soprattutto i navigatori avranno il loro bel daffare per districarsi nello stretto. "Adesso dobbiamo capire cosa fare" ha detto il navigatore di CAMPER Will Oxley. "Guarderemo anche cosa fanno gli altri. Non ci aspettano giorni tranquilli, per tutto il traffico, i canali stretti e poi perché abbiamo tre avversari molti vicini. È probabile che il primo a mettere fuori il naso dall'altra parte dello stretto sarà nella posizione migliore per l'arrivo. Sono più di 500 miglia per Singapore, mi preparo perché non si dormirà molto."

I francesi di Groupama 4 si trovano sempre in quarta posizione e ben piazzati per poter rimanere nel gruppo di testa e poter dire la loro mentre sia Abu Dhabi Ocean Racing che Team Sanya entreranno nello stretto oggi pomeriggio, avendo accumulato del ritardo nelle ultime 24 ore.

Classifica nuova, quindi oggi al rilevamento delle ore 13 GMT con Team Telefónica in testa con un piccolissimo vantaggio di solo 0,1 miglia su CAMPER with Emirates Team New Zealand e 4,8 su PUMA Ocean Racing powered by BERG. I francesi di Groupama 4 restano in quarta posizione con poco più di cinque miglia, Abu Dhabi Ocean Racing è quinto a 21,5 ma fa registrare una buona velocità, di oltre 12 nodi e mezzo, mentre in sesta posizione resta Team Sanya il cui distacco è di 50,6 miglia ma che nelle ultime ore ha recuperato una decina di miglia sui team che lo precedono.

giovedì 26 gennaio 2012

VOR - Verso lo stretto

Chi entrerà per primo nello stretto, Camper o come sembra Telefonica?



Oceano indiano - 26 gennaio 2012 - Come previsto le ultime 24 ore sono state dense di attività e cambi al vertice per la flotta della Volvo Ocean Race: all'alba del quarto giorno di regata gli ispano/neozelandesi hanno preso la leadership, i francesi di Groupama sono risaliti in seconda posizione e gli americani di PUMA sono scesi in terza. Ma gli occhi sono tutti puntati sugli spagnoli di Team Telefonica, i più a nord della flotta, e soprattutto, sulle prossime ore a venire e su quel che succederà prima dell'ingresso nello stretto di Malacca, previsto per domani.


È stata una nottata piena di azione, la scorsa. A causa di una consistente rotazione del vento da nord al nord est, tutte e sei le barche sono state costrette a una virata collettiva, e la graduatoria provvisoria ne è stata scombussolata. A prendere la testa della flotta è stato CAMPER with Emirates Team New Zealand e a salire in seconda posizione i francesi di Groupama 4 che hanno passato quelli che fino a ieri erano i leader, gli americani di PUMA Mar Mostro.


Per ironia della sorte, proprio nel giorno in cui si festeggia l'Australia Day il destino dei battistrada era proprio nelle mani di navigatori australiani, che hanno celebrato la festività elaborando diverse strategie di approccio allo Stretto di Malacca, il prossimo ostacolo da affrontare per i sei Volvo Open 70 impegnati nella terza tappa del giro del mondo. Will Oxley di Townsville nel Queensland, il navigatore di CAMPER with Emirates Team New Zealand è stato l'autore della mossa che ha portato il suo team in prima posizione, mentre più a nord un altro australiano, l'esperto Andrew Cape, alla sua quarta partecipazione alla Volvo Ocean Race, ha contribuito a posizionare Team Telefónica in un'area dove malgrado una grande separazione laterale di oltre 35 miglia, la barca azzurra sta camminando molto veloce e da dove potrebbe prendere la prima piazza.


Leader fino a ieri, gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG possono anche loro contare sull'abilità di un navigatore di Sydney, Tom Addis che tuttavia ha optato per una strategia più conservativa, tenendosi al centro del gruppo, in una posizione da dove potrebbe sferrare un attacco agli avversari, una volta raggiunta l'"entrata" nello stretto di Malacca, nelle prossime 24 ore.


Mancano infatti meno di 300 miglia allo stretto passaggio che separa Sumatra e la Malesia e i giochi sono ancora aperti per vedere chi fra CAMPER, Groupama, PUMA o Telefónica avrà la meglio. "Telefónica è molto più al vento di noi, ma ci ha messo parecchi giorni per arrivare dove è ora" sono state le parole di un altro australiano, lo skipper di CAMPER Chris Nicholson. "Per loro il problema sarà riuscire a convertire il sopravento in miglia, mentre noi stiamo cercando di avvicinarci alla costa indonesiana il più velocemente possibile e prendere un salto di vento a destra. Per Telefónica non sarà facile riuscirci se la nostra tattica si rivelerà giusta."


Lo skipper di PUMA Ken Read ritiene che gli spagnoli potrebbero farcela, ma con le prime quattro barche separate di meno di dieci miglia la lotta sarà intensissima e potrebbe favorire i tre team rimasti sulla rotta più diretta. "Come sempre Telefónica ha navigato veloce sulla sua "strada" alta e potrebbe uscire per prima in questa lunga corsa in linea verso lo stretto. CAMPER, Groupama e noi siamo sempre rimasti in vista dalla partenza della tappa e sembra che continuerà così anche per il futuro prossimo. La navigazione è un po' più stressante ma sicuramente ci dà un buon metro di giudizio, il che è molto positivo."


Anche Franck Cammas, da bordo di Groupama 4 conferma: "Siamo felici di avere una barca vicina e siamo contenti che sia PUMA, è veloce e uno dei team più forti. A momenti erano più veloci di noi di bolina, ma stamattina camminavamo di più, quindi tutto ok."


Nelle ultime 24 ore Abu Dhabi Ocean Racing ha perso altre 7 miglia ed è sempre in quinta posizione, a 27,4 dai leader di CAMPER. Lo skipper Ian Walker ha detto che la strategia del team è quella di cercare di approfittare dei temporali e delle formazioni nuvolose per cercare di riavvicinarsi il più possibile agli avversari prima del waypoint di Palau We. "È difficile ma dobbiamo ritornare in contatto con i leader, la vita a bordo va bene, malgrado il caldo, dobbiamo solo continuare a tentare il recupero."


Consci dello svantaggio di disporre di una barca della generazione precedente, i velisti di Team Sanya cercano di puntare più sulla tattica: "Sappiamo di poter portare bene la barca e di essere dotati strategicamente, quindi non dobbiamo far altro che navigare al meglio" ha detto il navigatore Aksel Magdahl. "Io e gli altri sapevamo che la velocità avrebbe potuto rappresentare un problema, ma stiamo lavorando sul lungo termine."


Gonzalo Infante, il responsabile meteo della Volvo Ocean Race, spiega che la flotta è ormai a meno di 300 miglia dall'isola di Pulau We, punto di passaggio obbligato prima di affrontare lo stretto di Malacca e che i sei team potrebbero raggiungere nelle prossime 24 ore. "È difficile dire chi potrà arrivarci per primo, però sembra che i due meglio piazzati siano Telefónica e CAMPER. Il vento girerà da 30 a 50 gradi a est a causa di una bassa pressione situata sottovento a Sumatra, per cui potrebbero essere avvantaggiate le barche più a sud. D'altra parte Telefónica potrà sfruttare un'andatura più larga e una maggiore velocità." È probabile che superata Pulau We ci sia un nuovo rimescolamento delle carte, visto che nello stretto ci si attendono condizioni imprevedibili, un intenso traffico e ostacoli che renderanno la navigazione complicata e che faranno passare la velocità in secondo piano.


Ad oggi la flotta ha coperto le prime 1.000 miglia delle oltre 3.000 della seconda tranche della terza tappa, da Malé a Sanya e al rilevamento odierno delle ore 13 GMT, CAMPER with Emirates Team New Zealand è in prima posizione, con un margine di 6,4 miglia su Groupama 4 e di 8,8 su PUMA Ocean Racing powered by BERG. Gli spagnoli di Team Telefónica si trovano al quarto posto provvisorio con 9,7 miglia di gap mentre chiudono la flotta Abu Dhabi Ocean Racing, quinto a 27,4 e sesto Team Sanya a 39,6 miglia. La migliore velocità della flotta è anche oggi quella fatta registrare da Telefónica con 13,3 nodi, ossia circa due nodi in più rispetto al leader.

mercoledì 25 gennaio 2012

Avvincente la terza tappa verso Sanya



Oceano indiano - 25 gennaio 2012 - Fa caldo a bordo dei sei Volvo Open 70 impegnati nella terza tappa e non solo per questioni meteorologiche, ma anche perché la gara tattica e strategica si fa sempre più rovente. Quando si entra nel quarto giorno di regata e mancano meno di 500 miglia allo stretto di Malacca, primo punto di svolta del percorso, la flotta è sempre compatta. Alla guida gli statunitensi di PUMA che difendono un esiguo vantaggio su CAMPER e Groupama e guardano con attenzione gli spagnoli di Telefonica, più a nord, veloci e pronti a sferrare il loro attacco.

È un'affascinante gara tattica quella che stanno portando avanti le quattro barche al vertice della terza tappa della Volvo Ocean Race, mentre si avvicinano alla punta nord occidentale di Sumatra. Alle 7 GMT di oggi i battistrada di PUMA Ocean Racing powered by BERG erano i più vicini al primo punto di svolta della frazione, l'isola di Pulau We che segna l'ingresso nelle acque dello stretto di Malacca e tuttavia, gli statunitensi si sentono tutto tranne che al sicuro. A minacciarli costantemente gli attacchi di CAMPER with Emirates Team New Zealand, secondo e dei francesi di Groupama 4 al terzo posto, come pure la strategia dei leader della classifica generale, gli spagnoli di Team Telefónica che sono rientrati in quarta posizione e stanno recuperando molto grazie a una posizione più a nord.

Lo skipper di PUMA, Ken Read si è comunque detto molto contento della prima piazza, pur ammettendo che l'incertezza delle prossime 48 ore crea qualche problema all'equipaggio. "È piacevole vedere il nostro nome in cima alla classifica. Al momento stiamo cercando di districarci fra i temporali, che sono dappertutto e credo che ci sentiremmo un po' più tranquilli se non avessimo davanti a noi un posto come lo stretto di Malacca." Il velista americano ha anche detto che malgrado tutto sia andato benissimo finora, il team si sta preparando per affrontare momenti difficili, con un potenziale scombussolamento delle carte nei prossimi due giorni. "Sfortunatamente tutto quello che stiamo facendo è ok, bellissimo, non siamo certo lenti in queste condizioni, ma anche le altre barche sono veloci e ci saranno altri stop and start fino alla fine. Odio fare sempre il pessimista, ma lo stretto provocherà il solito scompiglio e ci porterà su e giù parecchie volte."

In seconda posizione, gli ispano/neozelandesi di CAMPER durante la notte hanno approfittato della loro posizione più settentrionale per ridurre la distanza, trasformando la separazione laterale in distanza tout court. Secondo il navigatore Will Oxley il tentativo di posizionarsi meglio rispetto a PUMA e a Groupama, è riuscito ma ha lasciato qualche preoccupazione per Telefónica, che ora si trova più a nord di tutta la flotta. "È una grande partita a scacchi, mentre ci avviciniamo a Sumatra" ha detto oggi Oxley in un collegamento radio con il quartier generale della regata ad Alicante "Volevamo usare un po' dell'altezza che avevamo per coprire Groupama e possibilmente anche PUMA, con i francesi ci siamo riusciti ma con gli americani si sta dimostrando un po' più difficile farlo. Contemporaneamente teniamo d'occhio Telefónica, che ora è 10 miglia più a nord. È una linea sottile, bisogna aspettare e vedere che succederà, ci sono ancora 480 miglia fino a Pulau We."

Gli spagnoli guidati dall'olimpionico Iker Martínez, infatti, hanno seguito CAMPER nell'opzione settentrionale ed hanno protetto la loro scelta che oggi sembra pagare, visto che la barca iberica è quella che sta ottenendo il maggior dividendo. Al rilevamento delle ore 10 GMT, Team Telefónica aveva recuperato quasi sette miglia sui leader di PUMA e tre ore dopo altre quattro miglia, mentre gli altri mantenevano la posizione o persino perdevano qualcosa. Un recupero che ha premiato la costanza degli spagnoli, che a causa di un problema tecnico nelle prime battute della tappa, sono stati costretti ad inseguire. Il navigatore Andrew Cape sostiene che la mossa attuata dalla barca azzurra non è stata una scommessa per poter ritornare in gara. "Eravamo dietro, ma ciò non ha influenzato la nostra decisione" ha detto "Sarebbe stata una opzione difficile da prendere se non fossimo stati dietro, se sei in testa non butti certo via miglia come abbiamo fatto noi andando a nord, 10 miglia perse. Era la cosa giusta da fare, le previsioni meteo erano orribili. L'opportunità all'inizio ci ha causato qualche problema, ma ora a due giorni di distanza sta pagando. Potrebbe anche aver convinto altri a non fare la stessa scelta, ma noi eravamo consci che avrebbe dato buoni frutti e quindi ora siamo felici."

Intanto i francesi di Groupama 4 mantengono la terza posizione, e anche una rotta costante leggermente più meridionale ma diretta, malgrado le condizioni difficili che i velisti stanno vivendo a bordo. "Stamattina siamo passati ad un'andatura al lasco stretto, con una decina di nodi di vento appena. Abbiamo CAMPER e PUMA in vista" ha raccontato il Media Crew Member Yann Riou. "In coperta fa caldo, maglietta e shorts e anche se il sole picchia duro quando è alto, il caldo è mitigato dal vento apparente. Ma dentro la barca la temperatura è alta. L'aria circola a fatica e l'acqua è a 27 gradi quindi è come avere un riscaldamento sotto la chiglia..." Lo skipper Franck Cammas si è detto soddisfatto di essere nel gruppo, questa volta. "Tutto bene, siamo nel gruppo giusto, stasera il vento sarà molto variabile e disturbato , ma fa piacere essere fra i leader. Ci piacerebbe essere più avanti, ma restare in contatto ci va bene." Cammas ha anche speso parole di apprezzamento per la scelta degli spagnoli. "Adesso credo che la posizione di Telefónica sia eccellente, sono riusciti a creare un grande delta, specialmente in confronto a CAMPER, il che è sorprendente. Nelle prossime ore incominceranno a incassare."

Con questa interessante battaglia per la leadership le previsioni meteo per le prossime ore diventano ancora più importanti. Secondo gli ultimi bollettini e l'analisi dell'esperto della Volvo Ocean Race, Gonzalo Infante, le barche sopravento dovrebbero cominciare a guadagnare quando l'aria supererà i 15 nodi, mentre con vento più leggero sarà PUMA a beneficiare potendo alzare la prua e camminare veloce. Telefonica dal canto suo potrà godere di maggiore pressione e di un angolo al vento più largo. A nord della zona iniziale dello Stretto si è posizionata un'area di convergenza, che creerà notevoli movimenti temporaleschi, quindi la flotta, nelle ultime 100 miglia dovrà vedersela e giocare con le formazioni nuvolose, con possibilità di grandi vantaggi o perdite. Le barche, infatti, pur separate anche solo di cinque/sei miglia potranno trovarsi a navigare in arie completamente diverse.

Anche oggi, al rilevamento delle ore 13 GMT, PUMA Ocean Racing powered by BERG salvaguarda la prima posizione, con un margine di 2,8 miglia su CAMPER with Emirates Team New Zealand, Groupama 4 si trova a poco più di 5 miglia dal leader in terza piazza. Forte di un nodo in più di velocità, Team Telefónica ha ripreso contatto e il quarto posto con 6,1 miglia ai danni di Abu Dhabi Ocean Racing, quinto a 20,6 mentre in sesta posizione sono ancora i cinesi di Team Sanya a 26,6 miglia.

Terremoto in Emilia Romagna

Scossa di terremoto nel nord Italia stanotte e stamattina alle 9.06 di magnitudo 4.9 scala Richter con epicentro in Emilia Romagna, la scossa e stata percepita in tutta l'Italia settentrionale, a Milano casi di persone scese in strada.
(Rai News)

Regata combattuta in Oceano Indiano



Malé - 24 gennaio 2012 - È una vera battaglia quella che si sta svolgendo in oceano indiano fra i due contendenti alla leadership della terza tappa della Volvo Ocean Race, entrata oggi nel secondo giorno. Ormai superato il ridosso di Sri Lanka, gli americani di PUMA devono resistere agli attacchi degli ispano neozelandesi di CAMPER e molto si gioca, più che sulle limitate opzioni tattiche a breve termine, su regolazioni di precisione per far camminare le barche al massimo. I francesi di Groupama 4 fanno della costanza il loro gioco e si mantengono terzi, inseguiti da Abu Dhabi, che ha passato i leader della generale gli spagnoli di Team Telefonica che puntano su una strategia più a medio termine, mentre Team Sanya cerca di spremere la massima velocità dalla sua barca della generazione precedente.


È un lavoro logorante, che richiede attenzione continua, quello a cui sono chiamati i sei equipaggi impegnati nella terza tappa della Volvo Ocean Race, partita domenica dalle Maldive e diretta a Sanya, nella provincia cinese di Hainan. Superata oramai quasi del tutto la zona di ridosso della grande isola di Sri Lanka, la flotta continua a navigare fra nubi e temporali, verso il prossimo waypoint di Palau We a circa 700 miglia di distanza e che indica l'ingresso nel temuto Stretto di Malacca. Si guadagnano e si perdono solo decine di metri, sudando nel clima caldo e umido dell'oceano indiano, per i due battistrada della flotta PUMA and CAMPER, nell'attesa che ci possa essere un colpo di fortuna prima dell'ingresso nello stretto di Malacca.


Durante la notte CAMPER with Emirates Team New Zealand ha giocato la carta di un bordo per portarsi più a nord creando una separazione laterale di circa dodici miglia dai leader, gli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG, che, al rilevamento delle ore 13 GMT riuscivano a mantenere un vantaggio di 2.3 miglia. Chris Nicholson e i suoi, tuttavia, restano fiduciosi che la posizione più settentrionale possa dare i suoi frutti, con il solo dubbio di quando questo potrebbe avvenire. "Stiamo parlando di cambiamenti minimi, ma c'è una bella battaglia per la prima posizione" ha detto lo skipper australiano di CAMPER. "per ora è una lotta miglio a miglio per portarsi a est, abbiamo una buona posizione ma non è semplice capire quando potremo sfruttarla." Tutti i team sono impegnati a guadagnare il massimo possibile in vista dell'ingresso dello stretto fra Indonesia e Malesia, dove potrebbero verificarsi colpi di scena. "Si guadagna poco, se pensiamo a quello che ci aspetta nello Stretto e nel Mar Cinese meridionale, ossia la possibilità di enormi perdite o guadagni, ma ora la partita si gioca qui, ed è una partita giocata stretta."


Oltre che da PUMA, Nicholson deve guardarsi anche da un possibile attacco da parte di Team Telefónica che pure si è portato a nord, che sta lentamente recuperando acqua e che all'ultimo rilevamento era anche la barca più veloce con quasi tredici nodi e mezzo. Iker Martinez e il suo equipaggio sono i leader provvisori della classifica generale e hanno un margine di sette punti proprio su CAMPER. L'olimpionico spagnolo ha detto che si sta concentrando su una tattica a lungo termine, più che a ottenere un risultato a breve. "Sappiamo di aver perso miglia in rapporto al traguardo, ma speriamo di trovarci in una posizione migliore all'ingresso di Malacca, nei prossimi due giorni. È stata una decisione che abbiamo preso guardando lontano, più che alla giornata. Ora abbiamo un po' più di vento e facciamo rotta sul punto dove vogliamo arrivare. Lavoriamo duro per recuperare sulle barche davanti e colmare il gap, in modo che quando raggiungeremo la zona di vento instabile potremo avvicinarci."


Più a sud, un quartetto formato da PUMA , seguito da Groupama 4 a meno di quattro miglia e molto costante, poi Abu Dhabi e Team Sanya. Con la flotta separata, dal primo al sesto, di sole 20,5 miglia gli equipaggi lavorano duro per spremere ogni possibile goccia di velocità dalle barche. "È un lavoro di fino, con un angolo un po' più largo e un po' di velocità sui salti, ogni decimo di nodo, ogni variazione è cruciale." Ha spiegato il capo guardia di Groupama 4, l'irlandese Damian Foxall.


Malgrado un vento sempre intorno ai 10/15 nodi e una temperatura dell'acqua piacevole, le condizioni di vita a bordo si fanno un po' più difficili, soprattutto sottocoperta dove il caldo comincia a farsi sentire. "In coperta si sta in maglietta e pantaloni corti, c'è il sole e le condizioni sono molto belle, ma sta iniziando a fare davvero caldo" ha detto il prodiere dell'Abu Dhabi Ocean Racing Justin Slattery. "È caldo e umido di sotto, si fa fatica a riposare fuori turno a causa del calore. Se sei fuori turno stai in cuccetta, e se non riesci a dormire stai lì oppure alle draglie, non c'è molta scelta." Della stessa opinione anche il prodiere di PUMA Casey Smith: "Quando sei costretto a metterti la cerata, cominci a sudare in modo pazzesco, quindi puoi solo scegliere se bagnarti di sudore o di acqua di mare..."


Si prevede che i sei Volvo Open 70 possano giungere a Palau We fra due giorni. "Arrivare alla punta di Sumatra è una cosa, ma attraversare lo stretto è una faccenda completamente diversa" ha aggiunto Smith "Si tratta per ora di rimanere nel gruppo e far sì che quando si presentano delle opportunità si sia pronti a coglierle."


Secondo il meteorologo della Volvo Ocean Race, Gonzalo Infante le barche sono ormai libere dalla zona d'ombra dello Sri Lanka e il vento dovrebbe aprirsi un po' e tuttavia l'attività temporalesca rimarrà forte nei prossimi due giorni, più facilmente nelle ore pomeridiane e notturne. I bollettini prevedono anche una zona di bassa pressione all'imboccatura dello stretto, che però non dovrebbe portare condizioni di vento forte, ma piuttosto di venti deboli.


Secondo il rilevamento delle ore 13 GMT, PUMA Ocean Racing powered by BERG dello skipper Ken Read ha mantenuto la testa della flotta, incrementando lievemente il vantaggio su CAMPER with Emirates Team New Zealand, che ora è distanziato di poco più di due miglia mentre Groupama 4 continua a mantenere la terza posizione con poco meno di quattro miglia dal leader. Abu Dhabi Ocean Racing, rispetto a ieri ha scavalcato i leader della classifica generale, gli spagnoli di Team Telefónica che sono a poco più di sedici miglia, e i cinesi di Team Sanya chiudono con un gap di 20,5 miglia esatte.

lunedì 23 gennaio 2012

Partita la terza tappa



Maldive, Malè - 22 gennaio 2012 - È partita questa mattina la seconda tranche della terza tappa della Volvo Ocean Race dalla capitale delle Maldive Malè, dove le barche sono state trasportate via nave per le misure antipirateria. Tutti e sei i team hanno preso il via regolarmente con un vento leggero, per affrontare l'insidioso percorso di oltre 3.000 miglia che li porterà nella località cinese di Sanya, per cui sono in palio punti preziosi ai fini della classifica.


Alla vigilia del Capodanno cinese, sono stati proprio i velisti di Team Sanya portacolori del grande stato orientale a guidare la partenza, avvenuta in perfetto orario (le 9 ora italiana) dal porto di Malé, capitale delle Maldive, in un clima caldo e umido e con un vento intorno ai 10 nodi. Il team guidato da Mike Sanderson ha poi continuato a battagliare con gli avversari, ma nelle prime ore di navigazione i ranghi sono ancora molto serrati, con i sei Volvo Open 70 separati sono da poche centinaia di metri.


Parlando in un collegamento video in diretta dopo lo start, l'unico velista cinese della regata Teng Jiang He, meglio conosciuto come Tiger, ha confermato l'ottima partenza. "Siamo partiti benissimo stamattina, primi sulla linea." Tiger ha spiegato che il Capodanno cinese segna l'ingresso nell'anno del Dragone e che nel suo paese ciò corrisponde a lunghi festeggiamenti che si concludono con il festival delle lanterne, che spera di poter vedere a Sanya. "Il Capodanno un'occasione di incontro importante per le famiglie, credo che proprio ora la mia sia riunita per cena. Auguro a tutti i cinesi un bellissimo anno nuovo e mi auguro anche che per il nostro team ci sia buona sorte. Il festival si tiene il 6 di febbraio, spero che si possa arrivare per quella data e celebrare una buona prestazione da parte nostra." Team Sanya, come si ricorderà infatti è in sesta posizione nella classifica generale, avendo sofferto problemi tecnici sia nella prima che nella seconda tappa, costringendo l'equipaggio e lo shore team a un vero e proprio tour de force per poter riparare e tornare in gara. "Spero proprio che la barca sia abbastanza forte per permetterci di passare indenni attraverso le insidie meteo di questa tappa e di fare un buon lavoro!"


Secondo il rilevamento delle ore 12, la flotta continua a navigare compatta su una rotta sud-est mure a sinistra, con le barche comprese in una linea nord/sud di tre miglia, gli equipaggi impegnati a far camminare al massimo le barche. PUMA Ocean Racing powered by BERG dello skipper Ken Read ha preso la posizione più settentrionale, a poca distanza dagli spagnoli di Team Telefónica con il campione olimpico Iker Martínez, al centro della flotta si trovano gli ispano/kiwi di CAMPER with Emirates Team New Zealand, Team Sanya e Abu Dhabi Ocean Racing che navigano in formazione stretta mentre i francesi di Groupama 4 hanno optato per la soluzione più meridionale. Da segnalare un lieve problema tecnico per Team Telefonica alla vela di prua, ma secondo quanto comunicato da bordo della barca spagnola l'equipaggio ha già effettuato le necessarie riparazioni.


La flotta si appresta ad attraversare l'oceano indiano, superando il ridosso dello Sri Lanka, con venti da nord est creati dal monsone, per arrivare fino alla punta dell'isola di Sumatra e imboccare lo stretto di Malacca, uno dei punti più difficili dell'intera navigazione intorno al globo per il forte traffico e le difficili condizioni meteo con brezze deboli e forti correnti, per poi combattere contro i venti forti e le alte onde del Mar Cinese Meridionale. Si prevede che i sei equipaggi possano giungere in Cina fra quindici giorni.


Le previsioni meteo per le prossime 24 ore parlano di una navigazione di bolina con una brezza intorno ai 10 nodi che potrebbe aumentare nella zona compresa fra la punta meridione del subcontinente indiano, Cape Comorin e lo Sri Lanka. L'isola rappresenta il primo ostacolo da affrontare per i team, visto che potrebbe creare un ridosso. Una volta superata questa zona "d'ombra" cingalese, 24 ore circa dopo la partenza, il vento dovrebbe allargarsi e permettere ai sei Volvo Open 70 di avere condizioni più veloci, al lasco. Nell'area, tuttavia è sempre presente la possibilità di frequenti temporali e cambi improvvisi di intensità e direzione, che comportano lavoro extra per i velisti e diversi cambi di vele.


La classifica generale è sempre guidata dagli spagnoli di Telefonica, seguiti da CAMPER with Emirates Team New Zealand, dai francesi del Groupama sailing team, dagli americani di PUMA Ocean Racing powered by BERG, dall'Abu Dhabi Ocean Racing che rappresenta Emirati Arabi Uniti, e dai cinesi di Team Sanya. Questa seconda frazione della terza tappa mette in palio punti preziosi, l'80% del totale, il primo si aggiudicherà quindi 24 punti, 20 andranno al secondo, 16, 12, 8 e 4 agli altri in successione.

sabato 21 gennaio 2012

Tutto è pronto per la partenza della Leg3



Oceano Indiano - 21 gennaio 2012 - Sono tutte in acqua e pronte per la partenza della terza tappa le sei barche partecipanti alla Volvo Ocean Race,. Domani mattina, dal porto di Malè, nelle Maldive sarà dato lo start della frazione diretta a Sanya, in Cina, dove molto si potrà giocare in termini di classifica generale.


La flotta dei sei Volvo Open 70 ripartirà domani mattina alle nove (ora italiana) dal porto dell'isola di Malè, capitale dell'arcipelago delle Maldive dove gli scafi si sono riuniti dopo la navigazione sul cargo oltre la zona di maggior rischio di attacchi di pirateria. L'identità del porto sicuro è stata resa nota per ragioni di sicurezza solo dopo che tutti e sei i team sono arrivati: cinque via nave e Team Sanya via mare, dopo aver completato il primo tratto della seconda tappa. "Avremo presto una laurea in improvvisazione, con tutte le operazioni di carico e scarico delle barche" ha commentato Iker Martínez lo skipper di Team Telefónica. "Adesso possiamo concentrarci, tornare a regatare e combattere, che è la ragione per cui siamo tutti qui."


La seconda parte della terza tappa, successiva alla sprint da Abu Dhabi a Sharjah negli Emirati Arabi Uniti, vedrà i sei equipaggi darsi battaglia su un percorso di oltre 3.000 miglia dalle acque di Malé fino a Sanya, nella provincia cinese di Hainan, per conquistare l'80% dei punti in palio per la tappa. Il restante 20%, infatti era stato assegnato nel corso della prima tranche, mentre Team Sanya, concorrerà per tutti i punti a disposizione.


L'arrivo del cargo armato è avvenuto oggi, sabato, e le barche sono state rimesse in acqua con la dovuta cautela. Il primo scafo a toccare di nuovo il mare è stato PUMA Ocean Racing Powered by BERG seguito da Abu Dhabi Ocean Racing, Telefónica, CAMPER with Emirates Team New Zealand e infine dai francesi del Groupama sailing team, dopo un mese quindi le sei barche sono di nuovo insieme. Nel porto maldiviano i soli autorizzati a salire a bordo e ad effettuare i lavori eventualmente necessari sono i componenti del sailing team.


Con soli sette punti di vantaggio nel tabellone, i leader provvisori di Team Telefónica, dovranno quindi guardarsi attentamente dagli avversari, che hanno dimostrato agonismo in gran quantità e hanno fatto registrare notevoli progressi nel corso delle ultime regate. Ad aggiungere intensità il fatto che il percorso della terza tappa viene descritto come un vero e proprio incubo per i navigatori, con venti monsonici nell'oceano indiano, un enorme traffico di navi e piccole imbarcazioni nello stretto di Malacca e una parte finale nel mar Cinese meridionale, che si prospetta tutta di bolina con condizioni difficili e mare mosso.


Ricongiuntosi al resto del suo equipaggio, lo skipper di Team Sanya Mike Sanderson ha espresso grande soddisfazione e anticipazione all'idea di navigare verso il suo porto. "Non credo di aver mai provato tanta voglia di tornare a bordo e di regatare. Lo dobbiamo a tutti, a noi, dobbiamo partire e fare una buona tappa, tornando sulla strada giusta. La barca è a posto e il gruppo è uno dei migliori con cui mi sia capitato di navigare, non posso che dire il meglio di queste persone. Attraverso tempi difficili hanno sempre dimostrato di saper fare quel che è necessario. Sono certo che avremo una buona tappa e ricominceremo a prendere il ritmo, perché è giunto il momento di prenderci la rivincita per tutti gli sforzi che abbiamo fatto."


Appuntamento quindi per domani, domenica 22 gennaio, alle ore nove per la partenza della terza tappa della Volvo Ocean Race da Malé a Sanya.

mercoledì 18 gennaio 2012

Restrizioni all'IVA agevolata per le unità da diporto



Si informa che a seguito della procedura di infrazione avviata dalla Comunità Europea nei confronti dell'Italia circa l'art. 8-bis del DPR n. 633/1972, quest'ultimo è stato modificato al fine di limitarne l'applicazione solo alle navi che siano adibite alla navigazione in alto mare.


Le modifiche apportate all'art. 8-bis del DPR 633/1972 entrano in vigore da oggi, 17 gennaio 2012 e potrebbero avere ulteriori ripercussioni negative sul settore Nautica da Diporto, con particolare riferimento al Leasing Nautico.






1) Circolare sulle modifiche all'art. 8-bis del DPR 633/1972:


Circolare art.8-bis


2) Nota esplicativa "IVA agevolata solo per le navi adibite alla navigazione in alto mare":


Nota esplicativa

martedì 17 gennaio 2012

A proposito di doveri, ecco quelli di un comandante di qualsiasi imbarcazione piccola o grande che sia



CHI SCEGLIE IL COMANDANTE?
Il comandante è scelto dall'armatore della nave.


QUALI SONO I POTERI E I DOVERI DEL COMANDANTE?
Sono quelli che derivano dalla responsabilità di adottare tutti i provvedimenti atti alla sicurezza della navigazione, alla salvezza delle persone che sono a bordo in caso di evento pericoloso, di abbandono della nave e di soccorso ad altre unita' in pericolo.


COSA DEVE FARE ALLA PARTENZA?
1- Deve assicurarsi che i documenti di bordo siano in ordine
2- Deve prendere visione degli avvisi ai naviganti e dei bollettini meteo relativi alla          
zona interessata alla navigazione
3- Deve assicurarsi che l'imbarcazione sia efficiente in ogni sua parte e che sia rifornita di combustibile e viveri sufficienti per la navigazione
4- Deve assicurarsi dell'esistenza e della piena efficienza delle dotazioni di sicurezza
5- Deve programmare la navigazione
6- Deve informare le autorità portuali circa il programma in caso di navigazione prolungata e fornire un elenco delle persone ospiti a bordo
7- Deve illustrare alle persone imbarcate il funzionamento delle dotazioni di sicurezza
8- Deve assegnare ad ognuno un compito nelle eventuali necessita' di manovre con cattivo tempo


QUALI SONO I DOVERI DEL COMANDANTE DURANTE LA NAVIGAZIONE?
1- È responsabile della condotta della navigazione, ha il dovere di prestare soccorso ad unita' in difficolta', sempre che cio' non comprometta la sicurezza delle persone che sono a bordo della propria imbarcazione o dell'imbarcazione stessa;
2- Nel caso ciò non fosse possibile deve rimanere in zona e prestare la sua opera per eventuali collegamenti radio con i mezzi di soccorso


QUALI SONO I DOVERI DEL COMANDANTE ALL'ARRIVO IN PORTO?
1- Si deve presentare appena possibile alle Autorità portuali e, se si trova all'estero, anche alle autorita' consolari, segnalando gli eventuali eventi straordinari verificatisi in navigazione
2- Nel caso di evento straordinario dovrà recarsi prima possibile, e comunque entro le 24 ore, in Capitaneria di Porto e sporgere denuncia dell'accaduto.
3- Il Comandante di una unità da diporto può delegare ad altri la conduzione dell'imbarcazione, purché maggiorenni e non in presenza di opere portuali.
4- Rimane comunque sempre responsabile dell'imbarcazione. 


COMANDO DELLA NAVE IN NAVIGAZIONE
Il comandante, anche quando sia obbligato ad avvalersi del pilota, deve dirigere personalmente la manovra della nave all'entrata e all'uscita dei porti, dei canali, dei Fiumi e in ogni circostanza in cui la navigazione presenti particolari difficoltà.


COSA FARE IN CASO DI PERICOLO? 
Il comandante non può ordinare l'abbandono della nave in pericolo se non dopo esperimento senza risultato dei mezzi suggeriti dall'arte nautica per salvarla, sentito il parere degli ufficiali di coperta o, in mancanza, di due almeno fra i più provetti componenti dell'equipaggio.


È VERO CHE IL COMANDANTE DEVE ESSERE L'ULTIMO AD ABBANDONARE LA NAVE?
Il comandante deve abbandonare la nave per ultimo, provvedendo in quanto possibile a salvare le carte e i libri di bordo, e gli oggetti di valore affidati alla sua custodia.


COSA FARE IN CASO DI EVENTI STRAORDINARI? 
Se nel corso del viaggio si sono verificatI eventi straordinari relativi alla nave, al carico o alle persone che erano a bordo, il comandante deve farne, entro ventiquattro ore dall'arrivo, relazione scrittA alla competeNte autorità del luogo.

Le telefonate tra il comandante e la capitaneria

Questa è la registrazione della telefonata tra il comandante Schettino della Costa Concordia e la capitaneria che ha dell'incredibile.

Inizia alla grande Vasco a Key West

Parte da Key la Stagione 2012 di Vasco Vascotto, con l'obbiettivo di puntare a grandi obbiettivi come nella passata stagione. Le acque della Florida aprono l'anno, dando vita alla Quantum Key West Regatta, evento che "catapulta" nella punta estrema delle isole Keys i migliori velisti al mondo, dissipati nella svariate categorie (12 per un totale di 112 imbarcazioni iscritte) che vanno dai piccolo Melges 24, passando per i Farr40, sino ai più grandi Tp52 ed i MiniMaxi. 
La mancanza di Nerone (da sempre l'imbarcazione alla quale Vasco è legato affettivamente per l'amicizia che lo lega allo storico armatore Massimo Mezzaroma) assente a questa tappa, ha visto salire il tattico triestino a bordo di Struntje light GER 40 dell'Armatore Wolfgang Schaefer. A bordo insieme a lui, anche Massimo Bortoletto, altro storico membro di Nerone ITA 1972. 

Due prove con condizioni perfette, sole e vento sostenuto, condizioni tipiche di questo periodo. Il feeling a bordo è sicuramente da rodare per i ragazzi capitanati da Vascotto, ma con l'esperienze dei singoli il risultato è subito a portata di mano. Sono sempre i soliti a far la differenza, Groovederci e Flash Gordon, ma con un secondo e un terzo di manche, la seconda piazza in classifica è il giusto "compenso" per l'imbarcazione tedesca GER 40. Vascotto è soddisfatto della giornata, domani, con condizioni di vento forte, il Comitato di Regata cercherà di portare a casa tre prove, chi ben comincia..... 

"E' un inizio di stagione positivo - sono le parole di Vasco Vascotto, tattico di Struntje Light - le condizioni qui a Key West sono veramente ottimali per regatare, cerchiamo di migliorare il feeling a bordo e di regatare bene, i risultati poi vengon da soli." 

Luna Rossa di nuovo ad Auckland



Auckland – L’equipaggio di Luna Rossa Challenge 2013, radunato ad Auckland, ha varato e portato a termine la prima uscita a bordo del suo AC45.


Luna Rossa, lo ricordiamo, vanta una lunga tradizione in Coppa America. Tre sono infatti le sfide presentate dal team italiano, protagonista già nell’edizione del 2000, conclusasi con la vittoria della Louis Vuitton Cup, quindi del 2003, dove si fermò alle semifinali, e del 2007, dove venne battuto nella finale della Louis Vuitton Cup dai kiwi.


In occasione delle due edizioni neozelandesi – 2000 e 2003 – il team italiano, grazie al suo stile, è diventato particolarmente popolare tra i neozelandesi: “Siamo davvero contenti di essere in Nuova Zelanda – ha spiegato lo skipper Max Sirena – Molti di noi hanno vissuto da queste parti per quasi cinque anni, e sin da quando siamo tornati in Europa non vedevamo l’ora di tornare“.


Il team ha iniziato a pianificare la nuova campagna alcuni mesi fa, ma ha atteso la fine del 2011 per rendere pubblica la scelta di mettersi nuovamente in gioco. Il debutto ufficiale avverrà in occasione dell’America’s Cup World Series di Napoli. Il team sa di dover sfruttare ogni istante del tempo a disposizione per arrivare il più preparato possibile al momento dell’esordio. Per tentare di colmare il gap esistente rispetto agli altri team, Luna Rossa ha raggiunto un accordo con Emirates Team New Zealand.


“Il nostro piano è quello di navigare da soli sull’AC45 per i primi dieci giorni – continua Max Sirena – Una volta presa confidenza con la barca, regateremo contro Emirates Team New Zealand per capire a che punto siamo. Stiamo partendo da zero e abbiamo necessità di colmare il gap“.


Sirena ha poi spiegato che il team, con l’inserimento di alcuni volti nuovi, è ormai quasi completo. Del team è entrato a far parte Chris Draper, già skipper di Team Korea, che si è aggiunto a Francesco Bruni, Matteo Plazzi, con Luna Rossa sin dalla prima campagna quindi vincitore dell’America’s Cup con BMW Oracle Racing, e Paul Campbell-James, timoniere dell’Extreme 40 italiano vincitore del circuito Extreme Sailing Series.


Secondi i progetti iniziali, il team resterà in Nuova Zelanda sino a marzo.

lunedì 16 gennaio 2012

Barche in legno ....che spettacolo

Imbattibile Abu Dhabi allo sprint



Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti - 14 gennaio 2012 - È stato un fine settimana all'insegna della vittoria per il team portacolori di Abu Dhabi, dopo il successo nella Eithad In-port race di ieri nelle acque di casa l'equipaggio ha chiuso con un altro primo posto la sprint della terza tappa, con un finale ad alta intensità agonistica. Alle spalle di Azzam gli americani di PUMA e terzi i francesi di Groupama 4. Quarti gli spagnoli di Telefonica che mantengono la leadership nella generale e quinti gli ispano/neozelandesi di CAMPER. Domani gli scafi verranno ricaricati sul cargo che li porterà nel porto sicuro dell'indiano nell'ambito delle misure antipirateria.


106 miglia in totale la lunghezza dello sprint che costituisce la prima tranche della terza tappa e che ha avuto il via questa mattina dalle acque di Abu Dhabi concludendosi poco prima delle 17.30 (ora italiana) nel porto di Sharjah, a nord di Dubai con la vittoria dell'Abu Dhabi Ocean Racing, che firma così una brillante doppietta proprio nelle acque di casa. La partenza è stata data, fra numerosissime barche spettatori, alle ore 11 precise poco al largo del Race Village. Primo sulla linea e al comando per tutte le otto miglia del percorso costiero fra le boe, il team spagnolo di Telefónica condotto dall'olimpionico Iker Martínez, tallonato da un altro campione della vela olimpica, Ian Walker che ieri aveva coronato il sogno di vincere nelle acque di casa di Abu Dhabi. A seguire, CAMPER with Emirates Team New Zealand, Groupama 4 e PUMA abbandonavano l'emirato, dopo circa 40 minuti di navigazione alla volta del mare aperto. 


Con buone condizioni di vento, inizialmente intorno ai 10 nodi e arrivati poi fino a una ventina, i cinque team si sono quindi affrontati su un percorso di 98 miglia, composto da un veloce tratto al traverso di 70 miglia con rotta nord-est parallelo alla costa, fino a una boa al largo e infine da 17 miglia fino alla linea del traguardo. Ed è stata proprio questa ultima parte in prossimità dell'arrivo, a dimostrare ancora una volta la competitività della flotta, con le cinque barche a darsi battaglia nel buio della notte mediorientale a oltre 20 nodi, distanziate solo di qualche lunghezza. 


La lotta, non si è combattuta solo in termini di velocità pura, ma anche di tattica nell'approccio alla linea. Ian Walker e Ken Read, rispettivamente skipper di Abu Dhabi e di PUMA hanno optato per una rotta più settentrionale e diretta, in copertura degli avversari. Lo scafo nero condotto da Ian Walker ha quindi ottenuto una vittoria all'ultimo respiro ai danni di Read, mentre i francesi di Groupama sono riusciti a distanziare Telefonica, che pure aveva condotto per gran parte del percorso. Sempre ridotti i distacchi, meno di due minuti fra i primi due e meno di dieci fra il primo e il quinto.


"Probabilmente non è stata la nostra migliore regata" ha detto Ian Walker non appena giunto a terra "Abbiamo fatto una brutta partenza ma siamo riusciti a rientrare e il nostro obiettivo era, come sempre, cercare di rimanere fra i leader per poter giocare le nostre carte nel tratto finale, dove sapevamo di essere veloci. Credo che la vittoria sia merito di una buona navigazione e di Jules (Salter, il navigatore di bordo) e di una giusta scelta delle vele. Poi ci siamo posizionati bene per il finale. Spero che potremo essere altrettanto veloci nelle tappe offshore, ma con un tale livello di barche e di uomini non è facile."


Anche PUMA è stato protagonista di un recupero eccezionale, rientrando dal quinto ed ultimo posto fino al secondo, nelle ultimissime fasi della gara, e ottenendo cinque preziosi punti. Lo skipper Ken Read ha dichiarato che il risultato di oggi ripaga il team della delusione del quarto della In-port race di ieri: "Finalmente un po' di fortuna. Dopo tanta sfortuna ci prendiamo tutto il buono di oggi. Siamo soddisfatti perché siamo più veloci alle andature portanti, grazie a qualche modifica che abbiamo fatto. Tatticamente abbiamo scelto la parte giusta nell'ultima parte. Ci rendiamo conto che abbiamo ancora molta strada da fare e che dobbiamo migliorare molto."


Franck Cammas, skipper di Groupama si è detto abbastanza soddisfatto della prestazione: "Dal punto di vista della classifica non va male. Siamo un po' delusi perché fino all'ultimo speravamo in un secondo o persino in un primo posto, ma questa regata così combattuta ci ha permesso di imparare un paio di cose nuove, quindi il bilancio è positivo. Bravi a Abu Dhabi, si meritano la vittoria!"


La sprint assegnava il 20% dei punti della tappa, quindi il vincitore Azzam ha messo in carniere 6 punti, 5 sono andati a PUMA, 4 ai terzi classificati di Groupama, 3 a Telefonica e 2 a CAMPER. Ricordiamo che un punto verrà computato anche per Team Sanya, una volta che l'equipaggio cinese avrà portato a termine la seconda tappa fino al porto sicuro.


La classifica generale non subisce quindi modifiche con Telefonica sempre in vetta a 71 punti, CAMPER a 64 e Groupama a 51 ma che tuttavia fa segnalare un buon bottino da parte di Abu Dhabi, che in soli due giorni ha guadagnato 12 punti e ora ne ha 31 mentre risale in termini numerici anche PUMA, ora a 36 e quarto nel tabellone generale.


Dalla località degli Emirati domani le barche verranno nuovamente, come era successo per la seconda tappa, caricate su un cargo e trasportate oltre la zona più a rischio di attacchi di pirateria. Nel porto sicuro dell'oceano indiano saranno raggiunti anche dal sesto equipaggio, Team Sanya, e saranno pronti a ripartire, verosimilmente intorno al 23 gennaio, alla volta della Cina con una difficile e impegnativa navigazione di circa 4.000 miglia.


Classifica provvisoria sprint Abu Dhabi - Sharjah 
1. Abu Dhabi Ocean Racing, 6:29:45 (6 punti) 
2. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +01:16 (5 punti)
3. Groupama sailing team, +03:24 (4 punti)
4. Team Telefónica, +05:00 (3 punti)?
5. CAMPER con Emirates Team New Zealand, +08:49 (2 punti)
6. Team Sanya, DNS **

sabato 14 gennaio 2012

Tragedia all'isola dell'Giglio la Costa Concordia si incaglia sei vittime

La Concordia sulle secche di Punta Gabbianara

Sei persone sono morte nell’ incidente occorso ieri sera alla nave da crociera Costa Concordia, incagliata su una secca davanti all’isola del Giglio. Un bilancio che, per i soccorritori, potrebbe non essere ancora definitivo, mentre, intorno alle due di notte, due o trecento persone attendevano ancora, sulla nave inclinata, di essere tratte in salvo con gli elicotteri. La paura arriva all’ora di cena, quando le 4.200 persone a bordo della Costa Concordia (oltre 3.000 dei quali passeggeri e circa mille di equipaggio) sono a tavola ai ristoranti della nave da crociera nei pressi dell’Isola del Giglio: uno scossone, poi la luce che va via. Il tempo di capire quello che sta succedendo e l’invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, «per precauzione». Qualcuno, a bordo, ha pensato al Titanic, di cui tra tre mesi, il 15 aprile, ricorre il centesimo anniversario dell’affondamento. Sembrava, all’inizio, che questa avventura si fosse conclusa senza gravi conseguenze, solo tanta paura. Ma poi, durante l’evacuazione, qualcosa non ha funzionato: molti passeggeri sono caduti in acqua, qualcuno forse vi si è gettato per la paura mentre lo scafo si inclinava sempre più, e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. Tutte da accertare le cause della morte delle vittime: ipotermia, forse, ma non si esclude un malore, nè si sa se fossero tra quelli finiti in acqua.

La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera «Profumo degli agrumi» nel Mediterraneo, ed era partita circa due ore prima da Civitavecchia. L’Isola del Giglio, dove i passeggeri sono stati evacuati in attesa di essere trasferiti in altri luoghi con maggiore ricettività, era a due passi quando il «tempio galleggiante del divertimento», per motivi ancora da accertare, si è incagliata alle secche di Punta Gabbianara, la punta più a sud dell’isola con alte scogliere, meta preferita dei sub. La Concordia ha cominciato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi sul fianco destro a causa di una falla che si sarebbe aperta nella zona di poppa. E proprio dall’Isola del Giglio sono partiti i primi soccorsi. Il sindaco, Sergio Ortelli, ha messo a disposizione scuole, asili, alberghi, «qualsiasi cosa abbia un tetto» e il parroco ha aperto la chiesa per ospitare i passeggeri della nave. Più tardi è cominciato, per alcuni di loro, il trasferimento in traghetto a Porto S.Stefano.


«Stavamo cenando quando è andata via la luce, abbiamo sentito un colpo e un boato, e le stoviglie sono cadute per terra»: così ha raccontato Luciano Castro, da bordo della Costa Concordia. All’inizio è stato detto che si trattava di un guasto elettrico, ma tutti si sono accorti che i bicchieri sul tavolo non stavano più in piedi. «Scene da Titanic», commenta Mara Parmegiani, giornalista, come Castro, e anche lei per caso tra i crocieristi della Concordia. Prima l’invito ad avvinarsi alle scialuppe «per precauzione», poi ogni incertezza è stata spazzata via da sette fischi brevi ed uno lungo: il segnale di abbandono nave. Verso la Costa Concordia che stava calando le scialuppe si sono avvicinati anche altri natanti che incrociavano nella zona, anche uno dei traghetti che fa servizio tra l’Isola del Giglio e Porto Santo Stefano, mezzi dei vigili del fuoco da Livorno e da Civitavecchia, delle capitanerie di porto e della guardia di finanza.


Verso l’una la situazione si complica: l’armatore fa sapere che «la posizione della nave, sta diventando più difficoltosa, sta complicando le ultime operazioni di sbarco». È sul fianco, ormai, e a bordo ci sono ancora centinaia di persone. Prima dell’arrivo degli elicotteri, in diversi cadono nelle acque gelide del Tirreno a gennaio.