Barcolana 2010

Barcolana 2010
partenza!

mercoledì 23 novembre 2011

Oltre i 20 nodi le barche della volvo

Alicante, Spagna - 22 novembre 2011 - Sono state 24 ore ricche di dramma ed emozioni per la flotta della Volvo Ocean Race, che è ridotta a tre barche dopo il disalberamento di PUMA. Gli spagnoli di Telefonica continuano a guidare, con poco meno di cento miglia di vantaggio su CAMPER, che ieri ha anche vissuto momenti di tensione per l'incidente al giovane prodiere Mike Pammenter. I francesi di Groupama continuano a macinare miglia e a recuperare terreno. 


È stata, quella di ieri, una giornata che ha mostrato in maniera netta, con due eventi drammatici nello spazio di una sola ora, quanto difficile e dura possa essere la Volvo Ocean Race. PUMA Mar Mostro guidata dallo skipper americano Ken Read è la seconda barca a disalberare durante la prima tappa dopo Abu Dhabi Ocean Racing. Il team stelle e strisce è quindi stato costretto al ritiro e non guadagnerà alcun punto in classifica. Read e il suo equipaggio stanno valutando le diverse opzioni per arrivare a Città del capo il più in fretta possibile, riparare i danni e poter partecipare alla In-port race e alla seconda tappa. Secondo le ultime notizie, PUMA sta facendo rotta con armo di fortuna verso la sperduta isola vulcanica di Tristan da Cuhna, situata a 1.750 miglia dal Sudafrica e a 2.000 dal sud America.


Il CEO della Volvo Ocean Race Knut Frostad, con quattro giri del mondo a vela nel suo curriculum, ha detto che l'equipaggio di PUMA ora affronta la sfida più dura: "È una delle cose più difficili con cui un team deve fare i conti in mare, mentalmente è durissima. Questi velisti arriveranno a Città del Capo affamati, depressi dopo un periodo psicologicamente arduo e dovranno ricominciare subito, salire a bordo e far rotta per Abu Dhabi. È dura ma anche la regata lo è, e sono sicuro che ce la faranno."


Poco prima dell'incidente occorso agli americani, anche a bordo di CAMPER dello skipper australiano Chris Nicholson si vivevano momenti concitati quando il prodiere sudafricano Mike Pammenter si feriva. Durante un cambio di vela, un'onda enorme ha sbattuto il velista contro le sartie, fortunatamente Mike indossava il casco. Pammenter ha perso un dente e si è tagliato un labbro, ma è stato prontamente medicato dai suoi compagni. 


Malgrado questo problema, CAMPER ha perso solo due miglia sui leader spagnoli di Telefónica che sembrano rimanere concentrati al massimo per mantenere la testa e aggiudicarsi la tappa. La prua di Telefónica punta ancora verso sud-est per evitare il centro dell'anticiclone di Sant'Elena, che questo anno è posizionato più a sud che negli anni precedenti, e costringe i team a percorrere più strada per raggiungere i venti occidentali che li potrebbero portare velocemente a Città del Capo. Lo skipper Iker Martinez esamina lucidamente la situazione: "Ieri mi è sembrato ancor più evidente che la regata non è finita finché non si taglia la linea del traguardo. Non è stato per nulla piacevole lasciare i nostri rivali a 2.000 miglia dalla costa, senza albero, ma sono certo che gli organizzatori hanno la situazione sotto controllo. Ora noi dobbiamo pensare ai nostri nuovi avversari di CAMPER, come abbiamo visto può ancora succedere di tutto in duemila miglia, non è facile ma dobbiamo tener duro, rimanere concentrati e non fare errori." 


Secondo le posizioni di oggi alle ore 13 GMT, quando si entra nel diciassettesimo giorno di regata, gli spagnoli di Telefonica continuano nella loro corsa, purtroppo ora solitaria, in testa e sono a meno di 2.000 miglia dalla linea di Città del Capo. Distanziati di 96,4 miglia gli ispano/neozelandesi di CAMPER, che al momento del rilevamento facevano anche registrare la velocità più alta, con 21,4 nodi. Groupama 4, che ha passato gli ultimi due giorni navigando al lasco mure a sinistra, sta navigando pure bene con punte oltre i 24 nodi e si è avvicinata al duo di testa, che oggi dista meno di 280 miglia. A causa di questo ritardo i francesi, però, potrebbero non riuscire ad agganciare la stessa aria dei battistrada per coprire il tratto finale del percorso.


Se i leader riusciranno a "svicolare" il pericolo della alta pressione, si prevede che il loro arrivo in Sudafrica possa avvenire, secondo gli ultimi calcoli, fra sabato 26 e domenica 27 novembre, ovvero tre settimane dopo il via da Alicante. 


Intanto da Città del Capo arrivano buone notizie da Team Sanya: il gruppo di sei esperti costruttori del cantiere neozelandese Salthouse è al lavoro a pieno ritmo per la costruzione della parte prodiera dello scafo, sotto la guida attenta dello skipper Mike Sanderson. "Il modello in legno su cui costruiremo il nuovo pezzo è quasi finito, dobbiamo solo carteggiare e poi cominceremo con la struttura vera e propria." Preoccupato che il vento forte tipico di Città del Capo potesse creare problemi, Sanderson ha pensato a una soluzione utilizzando i container che servono per spostare il race village nelle varie tappe. "In pratica useremo una gru per costruire un capannone temporaneo, con i container come parete e un tetto di tessuto. Il nuovo pezzo di barca sarà qui dentro e una volta arrivata la barca la porteremo dentro e cominceremo a tagliare la parte danneggiata, poi potremo sostituirla con quella nuova" ha spiegato lo skipper kiwi.


Per le ultime posizioni è possibile collegarsi alla cartografia online alla pagina: 
www.volvooceanrace.com/en/racetracker/rdc.html


Classifica provvisoria 22 novembre, alle ore 13 GMT 
1. Team Telefónica (Iker Martínez), a 1.939,9 miglia da Città del Capo 
2. CAMPER con Emirates Team New Zealand (Chris Nicholson), +96,4
3. Groupama sailing team (Franck Cammas), +277,2
4. PUMA Ocean Racing powered by BERG (Ken Read) ritirato dalla tappa 1
5. Team Sanya (Mike Sanderson), ritirato dalla tappa 1 
6. Abu Dhabi Ocean Racing (Ian Walker), ritirato dalla tappa 1


Voci dall'oceano:
Ken Read, skipper di PUMA: "Erano circa le 14 GMT quando è successo il disastro, stavamo andando al lasco con 23 nodi d'aria, una mano di terzaroli, il fiocco e la trinchetta. L'albero è caduto di lato, improvvisamente. Naturalmente la prima cosa che abbiamo fatto è stato controllare che tutti stessero bene, nessuno si è fatto nulla. Poi l'equipaggio si è comportato in maniera eroica. Casey (Smith), sapendo benissimo che non lo avrei mai lasciato andare in acqua si è tuffato senza permesso per liberare la randa. Tony (Mutter) ha una certa esperienza di disalberamenti in mezzo all'oceano, ha coordinato l'azione. Tutto sommato è successo quello che ci si aspetta da questo gruppo, una capacità marinaresca incredibile che ha fatto in modo che non ci fossero ulteriori danni alla barca e che nessuno si facesse male. Alla fine della storia, la nostra tappa è finita. Siamo ancora a 2.300 miglia da Città del Capo, navighiamo con un armo di fortuna. Stiamo verificando le varie opzioni. Dire che siamo delusi sarebbe un eufemismo, il più grande del secolo. La barca stava andando benissimo, il team era quello che mi aspettavo, incredibile. È una battuta d'arresto per il nostro progetto? Nemmeno un po'! Vivremo per lottare ancora, ve lo prometto!"


Hamish Hooper, MCM di CAMPER: "Questi giorni sono la prova della realtà di quello che stiamo facendo e di come possa essere difficile, le condizioni sono peggiorate e le velocità aumentate. A un certo punto c'è stata una chiamata al cambio vela quindi l'equipaggio era tutto in coperta, la barca è stata messa all'orza per un momento per rallentare e Mike (Pammenter) è stato colpito da un muro d'acqua che lo ha portato via e lo ha fatto sbattere violentemente sulle sartie, l'impatto maggiore sul viso. Me ne sono reso conto quando ho visto Mike venire sottocoperta in una scia di sangue. Tony Rae e Stu Bannatyne, che sono gli infermieri di bordo, si sono attivati subito e in modo molto professionale, hanno seguito perfettamente la procedura, sono stati informati i dottori, le famiglie e lo staff della Volvo, e abbiamo spedito e ricevuto foto per consigli. Mike ha un dente davanti completamente rotto e le labbra tagliate, non è bello come al solito, poco ma sicuro. Meno male che aveva il casco, che non è una cosa tanto normale, perché la ferita avrebbe potuto essere peggio. Proprio in quel momento abbiamo sentito Will (Oxley) urlare che aveva ricevuto la notizia di PUMA. Pensavo fosse uno scherzo di cattivo gusto, ma non c'è scherzo brutto così. In un'ora due eventi drammatici ci hanno fatto capire in pieno quanto pericolosa e tirata può essere questa regata."


Phil Harmer, timoniere/trimmer di Groupama 4: "Ero fuori guardia e mi sono svegliato alla notizia che PUMA aveva disalberato, che è una notizia davvero pessima per i ragazzi. Siamo tutti amici nella flotta e a nessuno piace vedere succedere una cosa così. Possono accadere un sacco di cose quando si disalbera, la buona notizia è che non si è fatto male nessuno."
Franck Cammas, skipper di Groupama 4: "Il morale a bordo è buono ma c'è un po' di frustrazione perché siamo indietro e non abbiamo le stesse condizioni degli altri. La meteo è stata favorevole ai leader, che accumulano vantaggio. Per il momento siamo sul podio, e entriamo sempre più in sintonia con la barca, è stata una navigazione molto istruttiva, abbiamo imparato molto e pensiamo di essere più forti per il prosieguo della regata. Spero solo che nei prossimi giorni saremo più pericolosi. C'è un fronte da prendere, ma ci arriveremo più tardi degli altri. È un fronte che dovrebbe portarci a Città del Capo, verso est, e poi ci sarà un'alta pressione che si svilupperà dietro il fronte. Dovremo cercare di navigare al limite della bassa oppure sarà troppo tardi. In quel caso dovremo decidere in fretta di attraversare la depressione e aggirare lpalta da sud per poi risalire a nord, verso Città del Capo. La nostra ETA migliore nella notte fra il 27 e il 28, se dovremo scendere allora saranno 24 ore in più. Dopo l'incidente di PUMA non abbiamo cambiato il nostro modo di navigare, ma certamente questo è uno sport meccanico, potrebbe succedere a chiunque e controlleremo bene il sartiame, cosa che non avevamo previsto, quando saremo in Sudafrica."


Diego Fructuoso MCM di Team Telefónica: "Vi scrivo da bordo di Telefónica con la terribile notizia che i nostri rivali di PUMA hanno disalberato. È una disgrazia per un team che ha lottato tanto e che ci stava rendendo la vita difficile. Non si meritavano tanta sfortuna. Proprio prima che ci arrivasse la notizia, tutti e due stavamo camminando veloci, sopra i 23 nodi. Con il mare che c'è vuol dire andare molto veloci. Cape (il navigatore) mi ha detto che nelle ultime 24 ore abbiamo fatto 470 miglia, dà un'idea di come andiamo... ho chiesto a Neal (McDonald) e a Cape cosa stanno vivendo e loro mi hanno risposto che non si può spiegare. E loro lo hanno vissuto. A parte questo, vi posso dire che fa sempre più freddo, la temperatura dell'acqua è di 17 gradi e si abbassa. Si vede sulle facce di chi entra dopo il turno di guardia. Un saluto e un abbraccio ai nostri amici di Puma!"

Nessun commento:

Posta un commento